Dalle maschere del teatro alle maschere religiose o a quelle dei matsuri, le maschere giapponesi propongono una varietà illimitata di forme artistiche.
Facciamo allora un viaggio tra il teatro, il folkore e i templi e scopriamone insieme le sei più famose maschere tradizionali giapponesi!
1. Onnamen
A un pubblico occidentale sembrerà sicuramente strano che degli attori utilizzino delle maschere piuttosto che usare la propria espressività facciale, ma nella tradizione centenaria del teatro Noh le maschere non solo mostrano una determinata caratteristica del personaggio, ma sono intagliate in modo tale da cambiare a seconda delle luci del palcoscenico e rivelare quindi diverse espressioni. Lo sapevate poi che le donne solitamente non recitano? Per questo motivo, i personaggi femminili sono interpretati da uomini con maschere di donne, ovvero onnamen.
2. Hannya
Ecco un’altra delle più famose figure del teatro Noh: Hannya, ovvero la donna resa demone dalla gelosia. La maschera rivela certamente un volto spaventoso ed arrabbiato quando è rivolto direttamente verso il pubblico, ma quando Hannya guarda verso il basso le luci danno l’illusione che stia piangendo.
3. Hyottoko
Spostiamoci nel folklore! Una delle mascheremaschere tradizionali giapponesi più famose, nonché una delle preferite ai matsuri è hyottoko: un personaggio buffo e infantile che secondo la leggenda ha la particolarità di soffiare fuoco da una canna di bambù; il suo nome deriva, infatti, da Hi 火(fuoco) e Otoko 男ragazzo. Si tratta, comunque, di un personaggio positivo: secondo le leggende originarie della prefettura di Iwate, avrebbe anche l’abilità di produrre oro dal suo ombelico.
4. Okame
La versione femminile di Hyottoko, tanto che le maschere appaiono di solito insieme sia ai matsuri che nei negozi di souvenir, è Okame. Si tratta di una donna allegra, simbolo di buona fortuna. Più nel dettaglio, il personaggio ha due diversi nomi con altrettante sfumature di significato: Okame deriva da かめ (tartaruga) simbolo di longevità, mentre il suo altro nome Otafukuお多福 significa letteralmente grande fortuna.
5. Kitsune
È il momento di spostarci nella tradizione religiosa dello Shinto, dove troviamo l’enigmatica figura della Kitsune (狐). Si tratta di volpi di un bianco candido messaggere di Inari, il dio dell’agricoltura e della fertilità: non a caso troviamo delle sue statue nello splendido tempio di Fushimi Inari a Kyoto. Tuttavia, il personaggio è molto più di ciò: nella tradizione folkloristica, rappresenta la natura contraddittoria di ogni essere umano.
6. Tengu
Anche il Tengu è un personaggio decisamente sfaccettato: si tratta di una divinità shintoista derivante dalla tradizione cinese del Tiaongu, il cane-demone. I tengu abitano le montagne e, a seconda della leggenda, sono presentati come personaggi positivi e porta fortuna, o negativi a cui piace prendersi gioco degli esseri umani. In generale, il loro aspetto deriverebbe dagli uccelli rapaci, per cui il loro volto rosso presenta un lunghissimo naso, simile a un becco. Si tratta probabilmente della maschera giapponese più famosa: oltre ad apparire nelle rappresentazioni del teatro e ai matsuri, è infatti ufficialmente diventata un’emoji dal 2015!
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