Chi l’ha detto che studiare significa solo fare la muffa sui libri? Imparare è sempre più efficace quando ci si può divertire facendolo! E quindi qui sotto qui elenco di film per studiare il giapponese divertendosi.
Per fortuna, la scelta di grandi film che ci aiutino in questo processo è ampia e per tutti i gusti.
Ecco cinque film per studiare il giapponese
1. Un affare di famiglia (2018), 万引き家族
Drammatico
“Tutte le famiglie sono uguali”, scriveva Tolstoy. Non aveva però incontrato la famiglia Shibata, al centro del film di Hirokazu Koreeda 万引き家族, letteralmente “Famiglia di taccheggiatori”, e pubblicato in italiano con il titolo “Un affare di famiglia”. Il film, rilasciato nel 2018 e sia vincitore della Palma d’Oro a Cannes che candidato al Premio Oscar per il miglior film straniero nello stesso anno, ha stupito di certo non pochi per il non facile ritratto intimo e potente al tempo stesso che riesce a dipingere di una famiglia ai margini della società giapponese.
Per chi conosce il lavoro del regista, si tratta del culmine artistico di circa due decadi di lavoro su temi strettamenti connessi a quello familiare: Koreeda aveva, infatti, già colpito e affondato con i precedenti “After Life”, “Nessuno lo sa”, “Aruitemo aruitemo”, e il vincitore del premio della giuria a Cannes “Like Father, like son”.
2. L’estate di Kikujiro (1999), 菊次郎の夏
Commedia
Masao è un bambino dolce e già un po’ adulto che vive con la nonna nella periferia di Tokyo. All’inizio delle vacanze estive, mentre tutti gli altri bambini vanno in vacanza con la famiglia, Masao decide di mettersi in viaggio per trovare sua madre, vista solo in foto. Ad aiutarlo ci sarà Kikujiro, un ex membro della yakuza dai modi burberi e poco raffinati…
Takeshi Kitano lascia da parte il suo solito genere action, per regalarci un road movie che parla di crescita e infanzia con gli stessi colori spensierati dei libri illustrati per bambini.
Se poi a questo aggiungiamo la colonna sonora di Joe Hisaishi (vincitrice del Japanese Academy nel 2000)… il gioco è fatto!
3. Lady Maiko (2014), 舞子はレレディー
Musical
Quando la giovane Haruko arriva a Kyoto con una valigia piena di sogni per il suo apprendistato nella Bansuraku, per diventare un’apprendista geisha, la tenutaria la respinge. Tuttavia, il suo strano accento colpisce l’attenzione del professore Kyono, esperto di linguistica. Quest’ultimo scommette con un altro cliente della casa che riuscirà in sei mesi a far padroneggiare il delicato e vivace dialetto di Kyoto alla giovane ragazza.
Questo musical, che ripropone in modo inusuale e sorprendente il classico My Fair Lady, ci porta nel mondo antico delle geisha e in quello rarefatto dei karyūkai – il mondo dei fiori e dei salici, a ritmo di danza e brani stile Broadway.
Le contaminazioni artistiche rimandano a quelle linguistiche dei dialetti giapponesi… un film imperdibile per gli amanti della splendida Kyoto.
4. 13 Assassini (2010), 十三人の刺客
Azione/Avventura
Giappone, 1844: mentre lo shogunato dei Tokugawa è in declino, il perfido fratello dello Shogun, Naritsugu, semina terrore e distruzione ovunque vada. Il nobile samurai Shimada riceve l’incarico di opporglisi reclutando un gruppo di eroici guerrieri. Sarà una missione suicida per salvare il paese dalla guerra civile.
Remake dell’omonimo film del 1963, questo jidai geki – film “cappa e spada” – di certo non è per i deboli di cuore. Il suo prolifico regista, Takashi Miike, che spesso si dedica agli horror, mette qui in scena la carneficina omaggiando i classici capolavori samuraici. Molti critici hanno addirittura paragonato le lunghe e perfettamente coreografate battaglie e la cura che rivelano i dialoghi ai “Sette Samurai” di Kurosawa.
In sintesi: godetevelo…con cautela!
5. Goto no Tora-san (2016), 五島のトラさん
Documentario
La famiglia di Tora-san, compresi i 7 figli, produce lavorando insieme gli udon e il sale tipici della zona, nelle piccole e remote isole di Goto, un arcipelago a largo del Mare Cinese Orientale. Il film segue in dettaglio le vicende della famiglia per 22 anni, dal successo della piccola azienda familiare alla partenza dei figli per la grande città, dalla resilienza dei genitori per crescere i figli con i propri valori al lascito di questi alle nuove generazioni.
Un documentario la cui produzione è durata quasi un quarto di secolo stupisce già da sé, ma la narrazione e il ritmo pacato e intenso di questo docu-film lo rendono davvero un capolavoro.
Impossibile non affezionarsi – e non ritrovarsi – in queste placide persone e in questa terra lontana: le quasi due ore di film voleranno!
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