Oggi si parlerà di conigli i Giappone e come sono visti in nella terra del sol levante.
Perché proprio di conigli? Perchèésecondo il calendario cinese e anche adottato in Giappone, il 2023 è l’anno del coniglio. Questo animale è presente anche in varie leggende giapponesi.
Come si dice coniglio?
In giapponese coniglio si dice Usagi 兎, anche l’ideogramma alla lontana ricorda un coniglio con la linea superiore che si può ricondurre alle orecchie. Il coniglio o lepre giapponese ha un manto grigio, marrone ma nella stagione invernale muta in bianco. Nell’immaginario dei giapponesi guardando bene la luna si possono vedere dei conigli intenti a preparare il mochi con il tradizionale martello di legno. (Tortini di riso preparati tramite la battitura del riso). La leggenda deriva da una storia in cui una scimmia una volpe e un coniglio devoti al buddhismo videro un anziano molto povero in fin di vita per la denutrizione. Così i 3 animali si prodigarono per aiutarlo.
La scimmia andò sugli alberi a prendere frutta e rubare del cibo al villaggio vicino per darlo al povero anziano. La volpe invece si mise a pescare portando del pesce, poi la scimmia raccolse la legna e la volpe accese il fuoco per preparare il pasto. Il coniglio cercò in tutti i modi ma invano di portare qualcosa, perciò venne deriso e insultato dagli altri animali, così si sacrificò buttandosi nel fuoco per sfamare l’anziano. A quel punto quest’ultimo rivelò la sua vera forma di Taishakuten, una divinità buddhista che spostò il coniglio sulla luna affinché tutti potessero ammirare la sua buona azione.
Il coniglio come simbolo
Viene anche visto come simbolo della montagna e come messaggero degli dei della montagna. Nella prefettura di Shiga si dice che nei giorni in cui si celebra il dio della montagna, egli cavalcando un coniglio bianco faccia il giro delle montagne. Secondo la zona di Kyoto invece il dio della montagna prenderebbe le sembianze di un coniglio bianco, . Per questo non si dovrebbe mai catturare dei conigli bianchi.
Oltre a simbolo di fertilità rappresenta la purezza ed è di buon auspicio per questo lo possiamo trovare in molti santuari shintoisti.
Il coniglio bianco
Il coniglio bianco compare anche nelle cronache antiche del Giappone, ovvero nel Kojiki. Okuninushinokami era in viaggio con i fratelli tutti in gara per sposare la bellissima principessa Yagamihime. I fratelli trovando un coniglio senza pelliccia su un monte sofferente per la pelle viva gli consigliarono di immergersi nell’acqua del mare. Ma questo fece peggiorare la situazione a causa del sale marino e il coniglio fu ancora più sofferente,. Nel mentre arrivò Okuninushinokami, che rimasto indietro rispetto ai fratelli dato che portava i bagagli di tutti loro, impietosito dal povero animale gli consigliò di immergersi nell’acqua dolce del fiume. Cospargersi di pollini dei fiori, questo lo fece guarire e gli rispuntò il suo bianco manto. Per ricambiare andò dalla principessa e raccontò la buona azione di Okuninushi che venne scelto come sposo.
Il coniglio perse la pelliccia perchè si trovava nell’isola di Oki e per tornare nella terraferma sfidò i wani, (coccodrilli o mostri marini). A avesse la tribù più numerosa, i wani si misero in una fila lunga tanto da creare un ponte dall’isola alla terraferma. Il coniglio fingendo di contarli li usò per attraversare il mare e quasi arrivato li sbeffeggiò ma l’ultimo mostro lo morse strappandogli la pelliccia.
Per questa storia ambientata a Inaba vi è un santuario shintoista dedicato al coniglio bianco. Inoltre in altri santuari è presente sempre come messaggero degli dei per questo nella cultura giapponese il coniglio non è molto diffuso come cibo ma più come animale da compagnia a. Anche se l’influsso delle cucine straniere lo si può trovare nei piatti di ristoranti europei in Giappone.
Nel Giappone moderno
Nel Giappone moderno invece vi è la leggenda metropolitana senza fondamenta scentifiche che i conigli muoiano di solitudine, si dice che sia anche una mossa commerciale per farne acquistare più di uno.
Un’altra particolarità del coniglio è nella lingua giapponese dove per contare le cose dopo il numero vi è un suffisso a seconda del tipo di cosa o animale, per il coniglio si usa lo stesso classificatore degli uccelli, questa particolarità ha varie teorie, una di queste che le grandi orecchie ricordino le piume o le ali degli uccelli, quando era proibita la carne di animale vennero classificati come uccelli per scavalcare questa legge.
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