L’estate è la stagione delle vacanze, dei viaggi.. ma anche del caldo, che a volte è esagerato! Anche le estati coreane sono calde ed estremamente umide. Soprattutto, durante i tre giorni più caldi della Corea, in cui la popolazione ha delle tradizioni precise da seguire. Quali? Scopriamole insieme!
A seguito della stagione delle piogge in Estremo Oriente, in coreano chiamata 장마 (jangma), l’umidità nella penisola si alza e il caldo si fa torrido. Il culmine si raggiunge durante i sambok (in coreano, 삼복), ovvero i tre giorni più caldi della penisola. La data di questi giorni non è fissa, perché sono regolati dal calendario lunare. Tuttavia, cadono generalmente tra luglio e agosto.
I tre giorni hanno nomi diversi che fanno riferimento alla loro posizione all’interno del periodo più caldo. Il giorno che dà inizio ai giorni più caldi si chiama, infatti, 초복 (chobok), dove 초 (cho) indica l’inizio. Il secondo giorno, chiamato 중복 (jungbok), indica la metà del caldo estivo, con 중 (jung) che significa proprio “metà, medio”. Il terzo e ultimo, invece, prende il nome di말복 (malbok) e segna la fine del lungo caldo estivo. La parola 말 (mal) si traduce proprio con “fine”. Quest’anno, i tre giorni sono caduti nelle date del 11 e 21 luglio e del 10 agosto.
Trattandosi di una tradizione antica, sono molti gli aspetti culturali legati a questi tre giorni. Si trattava di un mese (dal primo al terzo giorno) importante per l’agricoltura e si pensava che il meteo in questi tre giorni determinasse il risultato dei raccolti nel resto dell’anno. Diverse parti della penisola avevano diverse esigenze per avere un raccolto abbondante: le zone marittime speravano nella pioggia, mentre quelle del nord nel bel tempo. In questo periodo si svolgevano anche i rituali per incoraggiare la crescita del riso e del frumento.
Dato che si tratta dei giorni più caldi dell’anno, è usanza bagnare i piedi nell’acqua fresca. Ovviamente, non si intende farsi dei bagni a casa, ma di recarsi a un ruscello, un fiume, un lago o un mare nelle vicinanze e rinfrescarsi il più possibile. Questa tradizione è legata strettamente alle origini contadine, in quanto i sambok erano originariamente festeggiati nelle foreste o nelle valli.
Un ultimo aspetto fondamentale nei tre giorni più caldi della Corea è il cibo. Originariamente, in questi giorni si mangiava il 보신탕 (bositang), ovvero una zuppa a base di carne di cane e verdure bollite. Oggigiorno, tale zuppa non viene quasi più consumata per la nuova sensibilità nei confronti dei cani, e viene quasi sempre sostituita da zuppa piccante a base di carne di manzo e cipollotto (chiamata 육개장, ovvero yukgaejang). Un altro piatto tipico consumato in queste giornate, che è sopravvissuto fino a oggi, è il 삼계탕 (cioè, samgyetang), ovvero una zuppa a base di pollo e zenzero.
Si tratta di cibi preparati con la carne e caldi, ma per quanto possa sembrare strano, c’è una spiegazione dietro al motivo per cui si mangiano proprio nei giorni più afosi! In passato, infatti, la carne (di qualsiasi tipo) non era un elemento principale e diffuso della dieta coreana, e veniva mangiata solo in occasioni speciali. Si credeva che avesse il potere di energizzare e dare forza, dando elementi nutrizionali necessari per sopravvivere al caldo. La loro alta temperatura, inoltre, doveva servire a modificare la temperatura corporea così da far sentire meno il calore esterno.
I sambok sono una delle festività coreane che più passano inosservate dagli stranieri, ma che più rappresentano l’eredità culturale della penisola coreana.
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