A chi non è capitato di sentir parlare de “La Grande Onda” o di aver visto il dipinto di questa alta onda blu, con schiuma bianca? Si tratta di forse uno dei simboli più immediati del Giappone, e anche di una corrente d’arte chiamata ukiyo-e. Recentemente, al TENOHA si è tenuta una esposizione proprio a tema ukiyo-e, dove immergersi nell’arte fluttuante giapponese.
Arte fluttuante giapponese
“Ukiyo-e – I mondi fluttuanti del Giappone” è il titolo suggestivo dato a questa mostra, che arriva in Italia dopo un enorme successo in Giappone. L’esposizione, inaugurata il 4 aprile e conclusasi il 16 giugno presso il TENOHA, si prefiggeva di mostrare le opere dei grandi maestri in un modo totalmente immersivo. Grazie ad animazioni in 3DCG e mapping di proiezione di alta qualità, più di 300 opere di artisti ukiyo-e sono state presentate come mai prima, permettendo un’esperienza tridimensionale e sensoriale. La mostra consisteva in nove sale tematiche diverse, ognuna rappresentante uno dei temi principali delle stampe giapponesi. I titoli di queste sale erano: Nishiki (splendore), Ai (blu Giappone), Rei (bellezza), Yu (gioco), Sai (colori), Gou (eroi), Miyabi (eleganza), Ryu (scorrere) e Ciu. In ogni sala non erano presenti solo immagini, ma anche suoni e oggetti con cui interagire.
Ukiyo-e, cosa sono
Ma cosa sono gli ukiyo-e, protagonisti di questa mostra? Con ukiyo-e si intende un genere di stampa su legno (xilografia) giapponese. Letteralmente “immagini del mondo contemporaneo” (in giapponese: 浮世絵), è nata e si è diffusa durante il Periodo Edo (1603-1868), specialmente nella capitale dell’epoca – ovvero Edo (quella che noi chiamiamo oggi Tokyo). Inizialmente monocromatiche, vennero poi realizzate a colori tanto vividi quanto simbolici. I colori più ricorrenti all’interno delle varie opere sono senza dubbio il blu e il bianco, che spesso vengono usati per rappresentare l’acqua, il cielo e la luna. Il blu, soprattutto, prende il nome di “Blu Giappone” ed è uno dei colori più vibranti nelle stampe ukiyo-e.
Ukiyo-e, il termine
Il termine ukiyo assunse con il tempo il significato del vivere in modo spensierato, soprattutto tra la popolazione comune. Eppure, il significato originale era quello un modo fugace e pieno di dolore. Le stampe si diffusero tra tutta la popolazione velocemente, grazie al loro costo relativamente irrisorio e la capacità di veicolare immagini, simboli e messaggi. Si tratta comunque di opere di alta precisione e raffinatezza, che ben rappresentano lo spirito del periodo in cui sono state create. Tra gli artisti che più hanno rappresentato questa corrente artistica, possiamo trovare sicuramente Hokusai, ma anche Utagawa Kuniyoshi, Utagawa Hiroshige e Kitagawa Utamaro.
Hokusai
Hokusai, soprattutto, con la sua “Grande Onda” (il cui titolo completo è “Una grande onda al largo di Kanagawa”), realizzata tra il 1830 e il 1831, è diventato un simbolo indiscusso degli ukiyo-e. La sua importanza è tale che i manga odierni che molti di noi hanno imparato ad amare e che sono stati l’ingresso per il mondo del Giappone, sono una evoluzione proprio di alcuni suoi schizzi e xilografie.
All’interno della mostra del TENOHA non poteva mancare proprio questa opera, riproposta in diversi formati – dalle fedeli riproduzioni alle proiezioni digitali immersive. Ma non c’era solo Hokusai con la sua onda: tra cascate illuminate dalla luna e donne bellissime, cinguettii di uccelli e fiori colorati, daruma giganti e il Monte Fuji lungo le diverse stagioni dell’anno, abbiamo attraversato quasi 200 anni di opere. Si percorrono così i temi più tipici di questa corrente: bijin-ga (ritratti di belle donne), yakusha-e (stampe di attori), fukeiga (stampe di paesaggi), kacho-ga (stampe di uccelli e fiori) e musha-e (stampe di guerrieri). Erano presenti anche giochi antichi giapponesi, così come una sezione dedicata all’erotismo negli ukiyo-e – rigorosamente vietata ai minori di 18 anni. Qui è possibile vedere il video di presentazione della mostra.
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